Oggi ricorre il quinto anniversario dell’entrata in vigore provvisoria dell’accordo economico e commerciale globale UE-Canada (CETA). L’accordo rimane un elemento fondamentale per creare lo slancio per una cooperazione ancora più stretta tra l’UE e il Canada.

Numeri alla mano, sono sempre di più gli stati che hanno provveduto alla ratifica, di recente Germania e i Paesi Bassi che nei scorsi mesi hanno approvato l’accordo. Il CETA, dunque, può essere la spinta delle nostre relazioni bilaterali con il Canada, da utilizzare come base anche per affrontare le sfide del sistema commerciale internazionale e dell’economia globale post-coronavirus ma anche nel fornire un modello per una maggiore cooperazione in materia di sostenibilità e di azione per il clima.

Il bilancio di questi cinque anni è molto positivo; in occasione del quinto anniversario dell’entrata in vigore del CETA, la SACE – società di assicurazione del credito all’esportazione controllata dal ministero dell’Economia – ha diffuso una serie di numeri sull’andamento del commercio tra l’Italia e il Canada. Nel 2021, le esportazioni del nostro paese verso il Canada hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro, segnando un ritmo di crescita medio annuo, tra il 2017 e il 2021, del 5,5% . Parallelamente il Canada è diventato la nostra 10a destinazione al di fuori dell’Ue.

Non solo l’export di beni ha tratto vantaggio dall’accordo, ma dal 2018 si sono verificati importanti flussi di investimenti italiani diretti in Canada, 500 milioni di euro il 2018 e 2021;

Questi dati dimostrano anche il potere a lungo termine del commercio nel fornire un valore aggiunto in diversi settori, per costruire un’economia che possa funzionare per le persone e il loro benessere.

Su questa scia, la nascita del CETA BUSINESS NETWORK mira a favorire il confronto tra comunità di imprese e professionisti, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti commerciali tra Canada ed Europa.

FONTE SACE