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Tutela e valorizzazione del miele: patrimonio italiano

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Il 2019 dell’apicoltura in Italia è un anno particolarmente difficile, nonostante il miele resti un’eccellenza e un’opportunità per la nostra penisola. I dati della Banca Dati Apistica indicano l’operatività in Italia di oltre 45.000 apicoltori che detengono in totale quasi 1,2 milioni di alveari e oltre 200.000 sciami. La produttività annua è stata stimata sulla base del numero totale di alveari censiti in circa 22.000 tonnellate.

Lo scorso anno, la produzione nazionale finale è stata all’incirca di 22.000 tonnellate, grazie soprattutto al Centro e al Nord Italia dove gli apicoltori hanno potuto tirare un sospiro di sollievo dopo molte annate negative.

Al Sud l’andamento climatico ha pregiudicato i raccolti per tutto l’anno a partire dal miele di agrumi le cui rese sono state molto scarse, soprattutto in Sicilia. In Italia esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno, dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino.

Rilevanti sono le importazioni dall’estero che nel 2018 sono risultate pari a 27,8 milioni di chili in aumento del 18% rispetto all’anno 2017. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 11,3 milioni di chili e la Cina con 2,5 milioni di chili .

Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale miele, permangono le forti criticità per quanto riguarda gli scambi di partite significative in fusti tra apicoltori e invasettatori. La scarsità di transazioni sul mercato all’ingrosso in fusti dipende dalla difficoltà a raggiungere accordi di prezzo nelle trattative di compravendita dei lotti del 2019. Difficoltosa anche la collocazione della produzione 2018 a causa delle scarse proposte di acquisto a prezzi bassi. In questo scenario risulta estremamente difficile rilevare il mercato all’ingrosso degli scambi in fusti e stimare un prezzo di mercato per i principali mieli. A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono fenomeni particolari quali il ritiro del miele con acconti minimi (1-2 euro/kg) e prezzi da trattare nei mesi successivi, la tendenza a ritirare mieli diversi ad un unico prezzo al ribasso e difficoltà nei pagamenti.

Il sodalizio tra essere umano e api ha circa 9000 anni. Le api svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista biologico: nutrendosi del nettare dei fiori, piccole particelle di polline rimangono impigliate nelle loro zampe e vengono così trasportate dagli insetti stessi da pianta a pianta dando luogo al processo dell’impollinazione, a cui contribuiscono anche farfalle, pipistrelli e uccelli.

Secondo la FAO “delle 100 specie di colture che forniscono il 90 % di prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api”.

Le api si occupano circa dell’80% circa dell’impollinazione dei campi e delle piante selvatiche, contribuendo per un valore stimato di 22 miliardi di euro all’agricoltura europea. Per questo motivo, l’incremento della mortalità delle api ha portato l’Unione Europea a stanziare fondi per incentivare l’apicoltura. Rispetto al triennio in corso, nel periodo 2020-2022 si prevede un aumento dell’11% dei finanziamenti, per un totale di 240 milioni di euro a supporto del settore. Ci sono paesi come la Slovenia che hanno fatto delle api e del miele una bandiera nazionale. Si celebra il 20 maggio la Giornata mondiale delle Api, l’iniziativa nata su spinta del paese europeo-balcanico, che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sull’importanza delle api per l’equilibrio dell’intero ecosistema del nostro pianeta. 

L’idea di lanciare e programmare iniziative sulle tematiche ecologiche e di sviluppo sostenibile dedicando una giornata mondiale alle api, è stata lanciata nel 2014 dall’associazione slovena degli apicoltori che, nel 2017, ha visto il sostegno delle Nazioni Unite.

La scelta del 20 maggio quale data per la Giornata mondiale delle api coincide con il giorno di nascita del cittadino sloveno Anton Jansa, che nel 18mo secolo ha aperto la strada alle moderne tecniche di apicoltura. Le api hanno un ruolo essenziale per tutta l’umanità, in quanto danno un fondamentale contributo al mantenimento della biodiversità.

Tale prezioso animale, conosciuto come perfetto impollinatore, sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, dell’uso di fitofarmaci per l’agricoltura e delle malattie legate ai danni ecologici e ai cambiamenti climatici.

Nonostante ciò, il miele e le api possono essere valorizzati in tutto il nostro territorio nazionale. Opportunità per i nostri giovani che intendono intraprendere un’attività imprenditoriale legata alla natura, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro ecosistema e alla difesa delle api dal rischio dell’estinzione.

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