La crisi economica che perdura da quasi un anno mette sempre più in agitazione i debitori del fisco che devono saldare le proprie cartelle esattoriali. Una buona notizia arriva dalla nuova proroga al 1° Marzo di circa 50 milioni di cartelle che sarebbero dovute partire il 31 gennaio 2021.
Ancora un mese di tregua, dunque, durante il quale si cercherà di porre rimedio a un problema che riguarda tantissimi italiani che ad oggi non possono permettersi un ulteriore spesa. Tra questi molti imprenditori e professionisti, ma anche i consumatori, i debitori non fallibili e le loro famiglie, che in base a una modifica recente alla legge 3/2012 in sede di commissione parlamentare potranno fare pace con il fisco se il patrimonio prontamente liquidabile non è sufficiente all’integrale pagamento dei loro debiti.
Il problema comunque non va sottovalutato, dato che sono sempre di più le famiglie che si trovano al limite della povertà , così come le attività costrette a chiudere a causa dell’insostenibilità della situazione finanziaria.
Il Governo, nel limite della sua operatività in una fase di crisi, sta cercando di limitare i danni con il nuovo decreto ristori, possibile dopo il voto compatto del Parlamento sullo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, destinati a introdurre sia la pace fiscale che il saldo a stralcio delle cartelle esattoriali fino al 2019.
Il pagamento dovrebbe poter essere diluito fino ad un massimo di 72 rate per circa sei anni e con versamenti inferiori ai 100 euro per rata. Previsto anche il saldo a stralcio per le cartelle esattoriali dei contribuenti in difficoltà a causa della pandemia. Si parla infine anche di una possibile sanatoria per le cartelle che non superino i 1.000 euro fino al 2015.
Ma vi sono anche indiscrezioni secondo le quali il decreto Ristori 5, la cui approvazione è in ritardo proprio a causa della crisi di governo, potrebbe contenere una nuova proroga delle cartelle esattoriali fino alla fine dello stato di emergenza fissato al 31 luglio 2021 e la famosa rottamazione quater delle cartelle fino al 2019.