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martedì, Marzo 19, 2024
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Ambiente: prima legge italiana per la green economy

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Approvato dalla VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera il Collegato Ambiente: i dettagli della prima legge italiana per la green economy.

Via libera della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera il Collegato Ambiente (disegno di legge collegato alla Legge di Stabilità 2014). Grazie all’approvazione di alcuni emendamenti, ora la prima legge italiana per la green economy prevede un Fondo di investimento da 1 miliardo per l’economia verde e nuove regole sullo smaltimento degli impianti fotovoltaici, oltre ad un giro di vite sull’abusivismo edilizio. L’obiettivo del Ddl è di introdurre disposizioni in materia ambientale volte a promuovere misure a favore della green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.

Enrico Borghi, capogruppo del Pd in commissione Ambiente e co-relatore del provvedimento insieme ad Alessandro Bratti (Pd), commentando l’approvazione del Collegato Ambiente alla Legge di Stabilità 2014 ha dichiarato:

«Con la conclusione dell’esame in commissione, oggi di fatto nasce la prima legge italiana per la green economy. Abbiamo lavorato intensamente sia con il Governo che con le forze politiche di maggioranza e di opposizione e il risultato consente di consegnare all’esame dell’Aula un testo innovativo e interessante, che allinea l’Italia tra i Paesi di testa dello sviluppo sostenibile».

Il Collegato Ambientale contiene «misure interessanti e del tutto inedite. Penso al divieto di fracking che diventa legge per la prima volta, o alla delega al Governo per il pagamento dei sistemi ecosistemici e ambientali. Oppure alle logiche incentivanti per la premialità della raccolta differenziata che sostengono i Comuni virtuosi e gli consentendo di diminuire le tasse ai cittadini. Oppure, ancora, l’avvio di iniziative sperimentali come il vuoto a perdere negli esercizi pubblici, per diminuire l’uso della plastica, o delle aree “oil free zone” nelle quali incentivare l’autosufficienza energetica senza uso di fonti fossili.

Di rilievo anche gli incentivi per gli appalti verdi e per l’utilizzo dei materiali derivanti da riciclo e riuso nelle pubbliche amministrazioni, nonché le misure sulla riorganizzazione delle autorità di bacino e l’avvio della strategia nazionale per le green communities».

Un provvedimento «organico e adeguato, in grado anche di innescare la nascita di nuove filiere produttive nel campo della sostenibilità e della tutela ambientale, che ora speriamo possa passare rapidamente all’esame dell’Aula anche in forza del positivo clima di collaborazione tra le forze politiche riscontrato in sede di Comitato ristretto e di Commissione».

Fondo di investimento

Con un emendamento dei relatori approvato dalla VIII Commissione viene istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la Cassa depositi e prestiti un Fondo italiano investimenti Green Communities. Il plafond messo a disposizione, pari a 1 miliardo di euro, viene garantito:

per almeno il 51% dalla Cdp ;
per almeno il 20% dal MEF, sulla base delle risorse della programmazione Ue 2014/2020;
il 29% viene allocato sul mercato.
Sistemi produttivi locali
Un emendamento proposto dal Pd (con Chiara Braga come prima firmataria) prevede un Piano per la qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali, i distretti industriali e le filiere nazionali. In questo ambito verranno:

definite azioni e fornite indicazioni tecniche ed operative per il miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale puntando sui prodotti sostenibili;
promosse le collaborazioni tra i soggetti interessati;
agevolato l’utilizzo di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi volti a migliorare gli aspetti prestazionali dei prodotti e la riduzione degli impatti ambientali durante il loro ciclo di vita.
Per diventare operativo il Piano dovrà essere adottato con decreto del ministro dell’Ambiente di concerto con il ministro dello Sviluppo Economico, sentiti i ministri dell’Economia e delle finanze e delle Politiche agricole e forestali entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Collegato Ambiente.

Fotovoltaico

Con un altro emendamento presentato dai relatori vengono poi introdotte nuove regole per lo smaltimento a fine vita degli impianti fotovoltaici: per i pannelli fotovoltaici che verranno immessi a consumo successivamente all’entrata in vigore del decreto, sia in ambito domestico che professionale, i sistemi individuali e collettivi adotteranno un sistema di garanzia finanziaria ed un sistema di geo-localizzazione, così da assicurare la corretta gestione del loro smaltimento finale. Le tipologie di tali sistemi sono quelle già stabilite dal GSE nel Disciplinare Tecnico del dicembre 2012 in attuazione delle Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti.

Abusivismo edilizio

Con il Collegato Ambiente il Governo dichiara guerra all’abusivismo edilizio con l’obbligo per le Amministrazioni a pretendere il pagamento delle sanzioni in caso di abusi edilizi pena l’assunzione di responsabilità per inadempienza da parte degli stessi amministratori, con decurtazioni degli stipendi.

Appalti verdi

Il Collegato Ambiente interviene anche in termini di appalti verdi e rilancio dei programmi di investimento per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture idriche con l’obiettivo di sensibilizzare l’economia e la società italiane verso il ruolo chiave che hanno per lo sviluppo e la competitività del Paese le soluzioni che pongono al centro l’ambiente e la green economy.

Fracking

Una delle novità del Ddl è il divieto ufficiale per legge di Fracking per le aziende su tutto il territorio nazionale italiano, pena la rendicontazione delle proprie azioni al Governo.

Altre novità del Collegato Ambiente

Tra le altre novità del Collegato Ambiente troviamo quelle in termini di:

raccolta differenziata, dal Ddl è stata eliminata qualsiasi ipotesi di riduzione degli obiettivi di raccolta differenziata e sono invece state rinforzate le misure per il recupero e il riciclo delle materie prime seconde e per la riduzione della quantità di rifiuti prodotti. Vengono poi introdotte agevolazioni sulle tasse sui rifiuti per i Comuni virtuosi;
disposizioni a sostegno della mobilità sostenibile;
vuoto a rendere, fortemente voluti dal Movimento 5 Stelle i sette articoli approvati che danno il via alla sperimentazione di sei mesi del vuoto a rendere, ovvero per gli imballaggi di acque e birra negli esercizi commerciali pubblici;
Valutazione di impatto sanitaria, una volta entrato in vigore il decreto, per ogni nuova autorizzazione richiesta di ogni nuova opera o nuovi impianti verrà richiesta a Valutazione di impatto sanitaria con una previsione dell’impatto sulla salute dei cittadini;
smaltimento dei reflui oleari, che potranno essere versati nell’impianto fognario in caso di trattamento e di origine regionale delle olive;
inceneritori con lo stop alla possibilità per quelli che non hanno più rifiuti di riceverne da fuori la regione;
case mobili, per le quali diviene necessaria la richiesta di autorizzazione per essere collocate nei luoghi di pregio e turistici.

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