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Esmeralda Trogu: Obiettivo “combattere la crisi”

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Quando un’impresa soffre, le ragioni possono essere molteplici. Fra le PMI italiane vi sono non pochi casi in cui le lacune risiedono in gran parte nell’errata gestione aziendale, non soltanto dal lato amministrativo, ma anche da quello marketing o logistico-strutturale.. etc. Affrontiamo questo argomento con Esmeralda Trogu, una professionista che da anni si occupa di questi casi, per evidenziarne due aspetti salienti:

L’importanza della qualità di un’azienda (del suo staff, dei suoi prodotti e dei suoi processi).
Il ruolo del professionista specializzato, nell’aiutare le imprese al raggiungimento di questa qualità.

CHI E’ ESMERALDA TROGU

Consulente aziendale di Oristano, ha deciso di non limitare il suo ruolo ai normali adempimenti amministrativi e fiscali per i clienti, ma di acquisire peculiari competenze inerenti le aziende in difficoltà, individuandone i punti deboli e proponendo strategie di ripresa. La sua conoscenza del “sistema impresa” deve, quindi, prevedere anche un know-how a 360° su tutte le attività produttive e gestionali, incluse le normative riguardanti la sicurezza, le certificazioni, la 231, la privacy..

E’ altresì impegnata, con diversi giornali on line come autore, e cura una rubrica intitolata pratic@mente all’interno di sestodailynews.net – i cui articoli sono molto apprezzati e largamente condivisi sui Social Media dai professionisti italiani – nel ruolo di ricercatrice e responsabile dei contenuti redazionali, che poi divulga attraverso i Social, conseguendo puntualmente l’interesse dei colleghi.

Proprio per la sua peculiare esperienza professionale e per la vasta conoscenza di argomenti normativi e fiscali che condivide ogni giorno con i colleghi, le abbiamo posto alcune domande:

D) Esmeralda, secondo la sua esperienza, ci sono aziende che si trovano in difficoltà anche a causa di mancati adempimenti 231, Sicurezza, Certificazioni..? O dopo problemi legali vari, o per errori gestionali… Può citare qualche esempio?

Mio nonno imprenditore agricolo mi ripeteva, “per fare un fosso ci vogliono due rive”. Quando ci si lancia in questo tipo di analisi sarebbe meglio scremare la parte emozionale e aggiungere la parte dell’autocritica, altrimenti non serve a niente e a nessuno. Fare l’imprenditore non è facile in nessun luogo, altrimenti non esisterebbe il RISCHIO d’impresa. A prescindere da questo dettaglio, moltissimi imprenditori non investono soldi in formazione.

All’imprenditore ripeto sempre 4 mie regole:
1) E’ facile fare gli imprenditori in tempi di vacche grasse, un po’ meno quando le vacche sono magre
2) Se non sei competitivo NON E’ SOLO colpa dello stato.
3) Auto analisi: quanti soldi hai investito in sicurezza, certificazione, adempimenti 231?
4) Visto l’Iceberg, perché non hai chiuso la baracca per tempo o hai convertito il business?

Tante aziende si perdono nell’ignoranza di chi le guida, o altre ancora falliscono perché l’imprenditore ha promosso a responsabile marketing la persona sbagliata. In un mondo web-oriented, molti business si presentano nei palcoscenici importanti. Inoltre c’è da affrontare il problema della polverizzazione dell’industria italiana: forse i consorzi sono una soluzione, ma quando riusciremo a capire che solo l’unione fa la forza? Epicuro diceva: “ La conoscenza dei propri difetti è l’inizio della guarigione”.

D) Come può un/a professionista, crearsi ed ottimizzare una professione così “articolata”?

Negli ultimi anni il mestiere di imprenditore/manager è cambiato, anche se molti di loro pare non se ne siano accorti, pensiamo che negli ultimi tre anni di attività, l’80% delle aziende chiude i battenti. Se non si vuole finire in quel 80% bisogna distinguersi e non estinguersi. Affermazione forte a tratti arrogante, ma realisticamente vera, l’imprenditore può non curarsi di questa affermazione e continuare a fare esattamente le stesse cose che funzionavano dieci anni fa, attribuendo la colpa dei fallimenti alla “crisi” . Tenete presente che fallire non significa chiudere l’azienda.
Il fallimento vero quello che intendo io è decisamente peggiore e più logorante, e riguarda quel 20% di aziende che rimangono aperte. Aziende che sopravvivono sul mercato senza crescere. Ecco in quelle aziende serve un professionista, un consulente aziendale, un risanatore aziendale che entra e prende le redini, trova i punti critici e ci lavora. Il mio mestiere consiste nel ricreare aziende prospere e non è una missione impossibile, solo una missione differente.

Importantissimo elemento: LA FORMAZIONE. Tutti vogliono imparare i trucchi del mestiere e nessuno si preoccupa di imparare il mestiere.
Molti imprenditori hanno appreso il lavoro dai genitori, da chi ha tramandato loro l’azienda, ma quell’ azienda era impostata in un periodo storico diverso, oggi siamo in un mercato differente. Un’ imprenditore che non si aggiorna con continuità è fuori mercato ed è fuori mercato anche l’azienda in cui lavora. Per questo, per non lasciare l’Italia in panne, serve una riforma radicale del sistema di istruzione e di formazione. Parlare di formazione n cui è necessario tagliare i costi, potrebbe forse sembrare fuori luogo visto che le priorità aziendali sembrano essere altre. Eppure, l’importanza della formazione continua e dell’aggiornamento professionale delle risorse umane, dovrebbe essere basilare.

D) Quanto si affida, per il suo lavoro, alle Nuove Tecnologie per la Comunicazione?

Sono una fanatica. Fare business sui social network è oggi una necessità per qualsiasi azienda o professionista. Sono convinta che bisogna servirsi delle nuove tecnologie per migliorare il nostro lavoro. In questo modo con Internet competizione, normativa, cultura del cliente, nuove tecnologie, ha modificato l’organizzazione dello Studio professionale e la relazione professionista/cliente. Il mondo dei social media e dei social network, LinkedIn, Google+, Facebook, e Twitter hanno conquistato la scena. Al classico sito internet preferisco l’app, o il blog.

Il mio motto: UN PASSO INDIETRO, SOLO PER PRENDERE LA RINCORSA.

Fonte: http://www.alavie.it/2015/01/27/esmeralda-trogu-obiettivo-combattere-la-crisi/

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